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La Capsula Mini-Irene si prepara al lancio<img alt="" src="https://www.cira.it/PublishingImages/Test%20accelerazione%20capsula%20mini%20irene.jpg" style="BORDER:0px solid;" />https://www.cira.it/it/spazio/accesso-allo-spazio-satelliti-ed-esplorazione/mini-irene/la-capsula-mini-irene-si-prepara-al-lancio/La Capsula Mini-Irene si prepara al lancioLa Capsula Mini-Irene si prepara al lancio<p style="text-align:justify;">​​​​Si avvicina il momento del lancio e della missione di rientro sub-orbitale per la Capsula Mini-Irene, dimostratore di un sistema di protezione termica innovativo per il rientro atmosferico progettato dal CIRA.<br></p><p style="text-align:justify;">Proprio nelle settimane scorse, la configurazione di lancio di Mini-Irene ha, infatti, superato gli ultimi test previsti prima della missione, di resistenza ai carichi di accelerazione inerziale simili a quelli che si verificheranno durante il lancio dal Sounding Rocket. Installata all'interno della Centrifugal Machine CTR-8G del Laboratorio di Qualifica Spaziale del CIRA, Mini-Irene è stata sottoposta ad un'accelerazione statica, lungo l'asse di spinta del vettore, pari ad 8,5 volte l'accelerazione di gravità per una durata uguale a quella del lancio.</p><p style="text-align:justify;">Il lancio della capsula, con vettore VSB-30, è programmato per Novembre 2020 dalla base europea “Esrange" di Kiruna, in Svezia. Una volta raggiunta la quota di circa 260 chilometri e sganciati i pannelli del guscio esterno, la capsula dispiegherà lo scudo termico a forma di ombrello che le consentirà un rientro atmosferico sicuro e il successivo recupero dopo l'atterraggio. La particolare forma ad ombrello di Mini-Irene ed il basso coefficiente balistico determineranno, durante il rientro in atmosfera, ridotti carichi termici e meccanici, permettendo l'utilizzo di sistemi di protezione termica disponibili sul mercato e quindi più economici. Inoltre, lo spazio esiguo occupato da uno scudo termico in configurazione ripiegata permetterà di risolvere i problemi legati alle dimensioni del fairing e consentirà, in futuro, di utilizzare scudi termici anche più grandi di quelli attualmente possibili.<br></p><p style="text-align:justify;">Il progetto Mini-Irene, nel quale il CIRA svolge l'importante ruolo di Prime Contractor e System Design, nonché quello di Test Authority, è finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana nell'ambito dei programmi GSTP (General Support Technology Programme) di ESA ed ha come obiettivo principale quello di qualificare, attraverso un volo suborbitale, un test nella galleria al plasma SCIROCCO e una campagna di prove presso il laboratorio di Qualifica Spaziale, un sistema di dispiegamento e di protezione termica innovativo. </p><p style="text-align:justify;">L'importanza e i vantaggi di queste tecnologie hanno indotto anche altre Agenzie Spaziali a lavorare allo sviluppo di scudi di protezione termica basati su meccanismi dispiegabili, da utilizzare per il rientro sulla Terra, ma anche per l'ingresso nell'atmosfera di altri Pianeti del Sistema Solare.​<br></p>2020-02-10T23:00:00Z

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