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Hyperion

Il progetto è finalizzato alla progettazione preliminare di un velivolo suborbitale per l'estensione della capacità di difesa aerea e in grado di aviolanciare in orbita terrestre bassa (LEO) un payload della classe microsatelliti

Il progetto, finanziato dal Piano Nazionale della Ricerca Militare 2020, è finalizzato al consolidamento della fattibilità e alla progettazione preliminare di un velivolo suborbitale per l'estensione della capacità di difesa aerea (sorveglianza e intercettazione) contro le nuove minacce introdotte da sistemi d'arma ipersonici e in grado di aviolanciare in orbita terrestre bassa (LEO) un payload della classe microsatelliti da quote dell'ordine dei 40÷50 km.

Più in dettaglio, HYPERION è un velivolo supersonico/ipersonico, con propulsione ibrida turboreattore/razzo, progettato per effettuare missioni di volo suborbitale ripetute durante un unico volo, senza limitazioni sul sito di lancio tipiche di altri sistemi.

Le sue capacità principali includono:

  • decollo/atterraggio orizzontale da/su piste “corte" <1000m;
  • salita subsonica fino alla quota operativa di 10km di altitudine (velocità di 200m/s);
  • accelerazione attraverso il regime transonico fino a Mach <5 e risalita lungo una traiettoria a pressione dinamica costante con motori in modalità ramjet;
  • salti suborbitali verso la linea Karman a 100 km di quota, grazie all'ausilio di un booster (razzo ibrido);
  • possibilità di sgancio in quota (50-70 km) di un secondo stadio per l'inserimento di microsatelliti in LEO.

Attività CIRA nel progetto

CIRA partecipa al progetto contribuendo alla definizione del sistema e all'analisi di configurazione, grazie a competenze sistemistiche specifiche in aerodinamica e meccanica del volo, ma anche sviluppando alcune tecnologie critiche abilitanti, quali, ad esempio, il sistema propulsivo a razzo.

Il Centro ha anche il compito di coordinare la campagna di test aerodinamici, parte della quale si tiene nella galleria transonica PT-1.