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​​​​​​​​Alla fine degli anni sessanta, sulla base delle indicazioni del CIPE, una commissione interministeriale (Commissione Caron), redige un rapporto sul settore aerospaziale italiano e sul suo sviluppo. Nel rapporto si afferma, per la prima volta, che per sostenere lo sviluppo dell'industria aerospaziale nazionale è necessario disporre di un adeguato centro di ricerche sul modello di quelli operativi in altri paesi avanzati.

Dopo diversi anni, nel 1978, l'AIA, Associazione Industrie Aerospaziali, formula una prima proposta organica per la definizione di un centro di ricerca nel settore. Il 20 luglio del 1979 una delibera del CIPE conferma la realizzazione del centro e ne decide la collocazione in area campana. Nel dicembre dello stesso anno, l'allora Ministro per la ricerca scientifica e tecnologica, Scalia, affida ad una commissione, coordinata dal prof. Gabrielli, uno studio di valutazione del centro. La commissione, esprimendo parere favorevole sull'iniziativa, indica nello studio alcune prime necessità in termini di impianti di ricerca.

Le società d'ingegneria Italimpianti, Fiat Engineering e Technipetrol, rispondendo alla sollecitazione del Ministro Scalia, costituiscono allora un consorzio per eseguire uno studio di fattibilità del futuro Centro. Le tre imprese avviano lo studio con fondi stanziati dalla Cassa del Mezzogiorno e il 3 agosto 1983 lo consegnano alla Cassa stessa. Lo studio viene esaminato e valutato positivamente da un Comitato interministeriale nell'aprile del 1984 e sulla sua  base, il 9 luglio 1984, viene costituita la società CIRA S.c.p.A. con la partecipazione, in veste di azionisti, dell’Area Sviluppo Industriale di Caserta, su mandato fiduciario della Regione Campania, e di gran parte delle aziende aerospaziali italiane, aderenti all'AIA.

Nel 1985, dopo l'approvazione del primo stanziamento per il CIRA, il CIPE si pronuncia sullo studio di fattibilità che viene approvato con le integrazioni a cura dei proff. Napolitano, Buongiorno e Laurienzo. Il 12 dicembre dello stesso anno il consiglio di amministrazione del CIRA approva l'allocazione del futuro centro a Capua.

L'anno successivo, il CIPE definisce i compiti della CIRA ScpA come il soggetto che svilupperà la progettazione esecutiva, la realizzazione e la gestione del Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali mentre al Ministero per la Ricerca Scientifica viene affidato il compito di predisporre un decreto legge che individui strumenti giuridici e procedure amministrative necessarie al suo finanziamento.

Il 23 marzo 1988 il Governo presenta alle Camere il D.L.​ "Realizzazione e funzionamento del Centro Nazionale di Ricerche Aerospaziali" sulla base del quale, nell'anno successivo, viene emanata la Legge 184 per la "Realizzazione e funzionamento del programma nazionale di ricerche aerospaziali."

Da quel momento il CIRA ha avviato le sue attività in una cornice normativa e regolamentare chiara. Di quegli anni, che sono comunque di avvio, va ricordata la figura di Luigi G. Napolitano. Lo scienziato napoletano diede un grandissimo contributo nel fissare le linee guida di sviluppo del Centro nonostante la sua prematura scomparsa, avvenuta nel luglio del 1991, pochi giorni dopo essere stato nominato dal Ministro della Ricerca Scientifica, Presidente del CIRA.

​Quadro normativo di riferimento

La Delibera CIPE del 20 luglio 1979 sancisce la realizzazione del Centro nell'area napoletana e il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali viene incluso nel pacchetto del "Progetto speciale per la ricerca applicata al Mezzogiorno".

La legge n. 184 del maggio 1989 affida alla società CIRA la gestione del PRO.R.A. (PROgramma nazionale di Ricerche Aerospaziali), nonché la progettazione, la realizzazione e la gestione delle opere strumentali al programma stesso.

La legge n. 46 definisce, nel febbraio 1991, il contributo dello Stato alle spese di gestione del programma PRO.R.A. pari a 40 miliardi annui.

Il Decreto Ministeriale 305/98 ridetermina la disciplina del programma PRO.R.A. e del CIRA di cui alla legge n. 184 del 1989, dei suoi strumenti e modalità di attuazione e delle forme di partecipazione pubblica, con abrogazione della legge n. 184 del 1989 e dell'art.1, comma 2 della legge n. 46 del 1991.

L' art. 1 del DM 305/98 sancisce gli obiettivi del PRO.R.A. e in base all'art.4 comma 1 del suddetto decreto l'onere derivante dall'attuazione del PRO.R.A., per la parte a carico dello Stato, è valutato in 750 miliardi di lire mentre, in base al comma 2 del medesimo articolo, il concorso dello Stato alle spese di gestione delle opere realizzate e delle spese per le attività di cui al punto a) è di 40 miliardi di lire annui.

Il Decreto Interministeriale del 3 agosto 2000, approva l'aggiornamento del PRO.R.A. come disposto dall'art. 1 comma 2 lettera b) del D.M. 305/98 nel quale, oltre alla messa in funzione e valorizzazione delle grandi infrastrutture di ricerca, si autorizza la realizzazione di piattaforme aerospaziali. Il Decreto autorizza, tra l'altro, l'utilizzo della parte annuale di risorse versate quale concorso dello Stato alle spese di gestione delle opere realizzate e delle spese per le attività di cui al punto a) dell'art. 1 del DM 305/98, eventualmente non utilizzate, destinandole al perseguimento dell'attuazione del PRO.RA.

Il Decreto Interministeriale n. 674 del 24 marzo 2005 approva un successivo aggiornamento del PRO.R.A. ai sensi dell'art. 2 comma 3 del D.M. 305/98 che autorizza, sul capitolo di spesa per gli investimenti, oltre al "completamento dei Grandi Mezzi di Prova e laboratori di Terra" anche l'esecuzione di "Piani di Sviluppo Tecnologico", in termini di investimenti e risorse umane, finalizzati alla realizzazione dei dimostratori di volo UAV e USV. Il DM autorizza, tra l'altro, la realizzazione di nuovi impianti, quali Hyprob, subordinandola all'assegnazione dei fondi rivenienti dal P.O. 1994-99 "Ricerca, sviluppo tecnologico e alta formazione".

La Determinazione 20/2007 Corte dei Conti – Sezione del controllo sugli Enti assoggetta il CIRA SCpA al controllo della Corte.

Il Decreto Ministeriale 1090/2008 ammette a finanziamento il progetto HYPROB, a valere sui fondi rivenienti FESR del P.O. 1994/1999.

La legge 145 del 30 dicembre 2018, all'art. 1, comma 95 istituisce il "Fondo finalizzato al rilancio delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese"; il Decreto del MIUR del 4/12/2019 assegna ​parte di tale Fondo ​al Cira, con una ripartizione che va dal 2020 al 2031.

Il DM 662 del 28 settembre 2020 approva l’aggiornamento del PRORA e autorizza il CIRA ad eseguire la configurazione A, definita nella proposta di aggiornamento, nel periodo 2020‐2026. La Configurazione A), indicata anche come “high priority", contiene i seguenti programmi: Accesso e Rientro dallo Spazio, Propulsione Innovativa, Esplorazione Universo, Esplorazione Luna/Marte, Piattaforma Stratosferica e Volo Suborbitale, Telecomunicazioni, Navigazione, Osservazione della Terra e BioScienza, Greening – Clean Aviation – Velivoli elettrici ed ibrido‐elettrici, Integrated ATM, Grandi Impianti e Laboratori (Validazione, Qualifica, Certificazione), Tematiche Trasversali. Ciascuno dei programmi è poi declinato in un numero di progetti o attività individuati anche considerando le linee di indirizzo del Governo in materia spaziale e aerospaziale.

​La copertura finanziaria per la Configurazione A) risulta essere pienamente assicurata fino a tutto il 2026 dal DM, n. 1118/2019 e dalle risorse accantonate dal CIRA nel "Fondo Reinvestimento Ambito PRORA" istituito dalla Legge 237/93.



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